Beethoven in Vermont

Siete mai penetrati nel laboratorio artistico della preparazione di un concerto? È quello che permette di fare questo spettacolo: praticamente un musical… però con le musiche di Beethoven! Beethoven in Vermont è uno spettacolo teatral-musicale che ribalta i canoni del concerto classico. Scritto e diretto da Maria Letizia Compatangelo per il Trio Metamorphosi (Mauro Loguercio violino, Francesco Pepicelli violoncello e Angelo Pepicelli pianoforte), lo spettacolo vede i tre celebri musicisti esordire nel ruolo di attori-musicisti, in un’azione scenico-musicale intrisa dei profondi ideali della creatività beethoveniana che ripercorre l’inaugurazione del Marlboro Festival, nato nell’estate del 1951 all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, per iniziativa di tre musicisti esuli dalla Germania nazista: Adolf Busch, Hermann Busch e Rudolf Serkin.

scritto e diretto da
MARIA LETIZIA COMPATANGELO
con il TRIO METAMORPHOSI

Costumi ROBERTA SILEO
Disegno luci FILIP MAROCCHI
Tecnico Luci FEDERICO FELICI
Foto di scena GIORGIO MOSTARDA
Grafica ROBERTO BEVILACQUA

Organizzazione ASSOCIAZIONE MUSICANOVA
Attrezzeria di scena CARMINE SILEO
Ufficio Stampa FREECOM MEDIA

Si ringrazia ELENA BUCCI per l’amichevole partecipazione come voce fuori campo.

S I N O S S I
Nell’estate del 1951, all’indomani della seconda guerra mondiale, tre famosi musicisti esuli dalla Germania nazista devono decidere il programma del concerto inaugurale del Festival di Marlboro, la scommessa che sintetizza le loro vite e il loro percorso umano e artistico: dal rifiuto del nazismo all’esilio volontario e l’emigrazione negli Stati Uniti. Nel volgere di pochi anni il Festival di Marlboro è diventato famoso e ha fatto scuola nel mondo; i suoi partecipanti sono musicisti tra i più talentuosi dei cinque continenti e gli insegnanti grandi virtuosi e acclamati direttori d’orchestra… ma in quel
lontano pomeriggio del 1951 questa idea rivoluzionaria era ancora solo nella mente dei tre promotori, occorreva svilupparla e metterla in pratica. Lo spettacolo immagina il momento della scelta del programma e lo scambio di idee musicali e umane tra i tre artisti. Siamo all’indomani del secondo conflitto mondiale, le atrocità compiute sono ancora ferite aperte nella memoria e nei corpi delle persone. E loro sono tre europei di origine e cultura tedesca di fronte a una classe di giovani musicisti americani. Tra esecuzione di brani, dissensi e opinioni contrastanti che mettono a nudo verità
celate, Adolf, Rudolf e Hermann preparano il loro concerto… e alla fine, per il primo concerto di una formidabile serie che da allora non si è mai interrotta, la loro scelta è Beethoven, il musicista portatore per eccellenza degli ideali di fratellanza tra i popoli, e la sua opera 97, l’ultimo Trio, “L’Arciduca”, il ponte verso i futuri capolavori.

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