Cristiano Contadin

Violista da gamba e fondatore di Opera Prima ensemble. Definito da Musica come “un artista di prim’ordine per la dolcezza del suono, la rilevanza stilistica e la padronanza assoluta dello strumento”.

Solista e continuista, annovera collaborazioni con ensemble in Italia e all’estero, tra cui Il Suonar Parlante, I Barocchisti, Akademie für Alte Musik Berlin, Accademia Bizantina, La Venexiana, l’Arte dell’Arco, Odechaton, Orchestra Haydn di Bolzano, Orchestra La Verdi e Orchestra Filarmonica della Scala (Milano), affrontando repertori sia antichi che contemporanei.

Ha registrato per Sony, EMI classica, Universal (Deutsche Grammophon), Artè, Brilliant, Hyperion, Winter & Winter, Cpo.

Tra le ultime registrazioni, da citare Lachrimae di John Dowland per Brilliant Classics, che nel 2019 ha ricevuto consensi di critica a livello internazionale (la prestigiosa Early Music Review ha scritto: “The performances… are wonderfully free and inventive, quirky and virtuosic, casting a bold new light on this terrific music. The playing is wonderfully expressive..”), e Torna Vincitor con musiche di J. G. Graun con il soprano americano A. Forsythe per l’etichetta CPO, nel 2020.

È titolare della cattedra di Viola da Gamba al Conservatorio “B. Marcello” di Venezia.


FUTURO ANTICO – La bella addormentata

Cristiano Contadin  viola da gamba

Jolanda Violante  pianoforte

Il lungo sonno in cui la viola da gamba sembrava essere caduta dalla fine del ’700 ai primi anni del ’900, arco temporale che va idealmente dalla morte di Abel al ‘risveglio’ nelle rievocazioni di Arnold Dolmetsch e famiglia, sembra essere messo in discussione negli ultimi anni grazie a fortunati ritrovamenti in collezioni private di musiche che superano le barriere del barocco e del rococò e con stupore si insediano nel cuore del movimento musicale europeo chiamato Romanticismo.

Il programma Futuro Antico narra un breve ma significativo viaggio nel repertorio della viola da gamba, da un mondo legato al suono argenteo e declamato del clavicembalo a quello più intimo e dinamico del pianoforte della prima metà dell’800. Il carattere intimo, risonante e creatore di immagini della viola da gamba si trova a dialogare in contesti a lei nuovi ed originali, come rivelano le creazioni di Jaeschke e Schumann scelte per questo programma.

La forme musicali di fine XVIII sec. come il  Notturno, l’Abendlied o la Nachtmusik ben definiscono e si allineano nell’ideale estetico, formulato ad esempio nel volume del 1804 Vorschule der Äestetick di Jean Paul Richter, dove si classificano la sera e la notte il regno dell’ascolto e dell’udito, contrapposto al mattino per la vista, portatrice di sogni e bellezza senza confini.

Musiche di: J. Kalliwoda (1801-1866), J. Field (1782-1837), R. Schumann (1810-1856), H. G. Jaeschke (1818 – ?), F. Chopin (1801-1866), F. Mendelssohn Bartholdy (1809-1847), F. Schubert (1797-1828).


LACHRIMAE

The Alchemic journey

Opera Prima consort
Bor Zuljan, liuto
Giulia Genini, flauto dolce
Marco Casonato, Noelia Reverte Reche,
Alberto Casarin, Rosita Ippolito, viole da gamba

Cristiano Contadin, viola soprano e direzione
Clara Galante, voce recitante 

Il programma è basato sull’esecuzione del ciclo completo delle Lachrimae di J. Dowland, opera strumentale pubblicata nel 1604 e qui suonata da un consort di 5 viole da gamba, 1 liuto e un flauto dolce. Alla parte strumentale si associa e si alterna la voce recitante di Clara Galante con pagine di differenti autori intorno al tema, da Lucrezio a Shakespeare, da Marco Aurelio ad altre voci scientifiche, poetiche dei nostri giorni, incentrate sulla contemporaneità della storia e delle storie dell’uomo con le sue vittorie e sconfitte, speranze e dolori, gioie e rimpianti.

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