DON GIOVANNI, L’INCUBO ELEGANTE

di e con Michela Murgia

Alla fisarmonica, Giancarlo Palena

Co-produzione Mismaonda

da un’idea di Parmaconcerti

Michela Murgia torna al teatro portando in scena una sua personale passione: il melodramma.

Melomane esperta, la Murgia riscrive il Don Giovanni di Mozart mantenendo inalterati i personaggi principali del libretto di Da Ponte: ritroviamo quindi, oltre il noto protagonista libertino e bugiardo, anche il suo incauto assistente Leporello e il serioso Don Ottavio a ricalcare gli stereotipi, ancora presenti nel mondo contemporaneo, dell’“essere maschio”.

L’universo femminile è invece incarnato da tre donne molto diverse l’una dall’altra, quasi a rappresentare tre archetipi comportamentali: Donna Anna, esempio di rigore morale e ossequio delle tradizioni, Elvira, tradita e costantemente beffata da Don Giovanni ma illusoriamente convinta di poterlo redimere, e Zerlina, donna curiosa che armata di malizia intende affacciarsi al mondo con comportamenti frivoli e infantili.

Michela Murgia intrattiene un racconto evolutivo portandoci in una seduta psicanalitica: la sua.

Attraverso la descrizione dei personaggi dell’immortale opera mozartiana, svela la sua esperienza e la sua posizione in tema di rapporti di coppia, dunque anche di amore, sesso, rabbia, rancore.

Un monologo o, più profondamente, un dialogo con un interlocutore invisibile e quanto mai presente: lo psicanalista cui possiamo chiedere e confidare tutto. Con lui, in maniera immaginaria e immaginifica come davanti ad uno specchio, Murgia riflette sulle infinite sfaccettature della psicologia maschile che incontra – e si scontra – con l’universo femminile, in un dissidio ancora irrisolto.

A coadiuvare il flusso di coscienza la musica di Wolfgang Amadeus Mozart, eseguita da un solo strumento: la fisarmonica di Giancarlo Palena.